Branca, una sera di fine settembre mi reco al museo della branca famosa distilleria, produttrice del Fernet.
Il Museo Collezione Branca, desiderio e orgoglio della famiglia, è stata inaugurata il 4 giugno 2009. Non è solamente un museo che racconta la storia dell'azienda: è un luogo dove gli oggetti di produzione diventano espressione, comunicazione d'avanguardia, testimonianza della relazione con il territorio.
Ospitato nello storico stabilimento di Milano, in via Resegone, 2, il museo occupa una superficie di oltre 1.000 mq, ed è frutto di dieci anni di selezione, catalogazione e allestimento. Il risultato è un'emozionante raccolta di materiali iconografici (dalle prime insegne alle immagini in bianco e nero), poster firmati dai più rinomati cartellonisti (ricordiamo Metlicovitz con il suo soggetto dell'aquila diventato il celebre logo dell'azienda) e bozzetti di campagne degli anni Settanta e Ottanta. A questi materiali si aggiungono mortai, alambicchi e distillatori, il tutto raccolto nella magica atmosfera creata dagli aromi delle erbe e delle spezie utilizzate in produzione.
"Novare Serbando", questo è il leitmotiv che ha guidato Fratelli Branca nel corso della sua storia. E non è una storia breve. Fondata da Bernardino Branca nel 1845 a Milano, oltre 160 anni fa, l'attività è sempre stata guidata dalla famiglia che, negli anni, ha lavorato per fare del Fernet-Branca uno degli amari più famosi al mondo.
L'azienda, che è stata pioniera nella creazione di un amaro contenente erbe e radici provenienti da tutto il mondo, ha impostato il suo percorso sull'innovazione nel rispetto della tradizione e della qualit
L'aquila che afferra la bottiglia di Fernet-Branca mentre sorvola il mondo appare per la prima volta all'interno dei calendari Branca nel 1895.
Dopo alcuni anni di utilizzo, il 27 novembre 1905, il logo è stato ufficialmente depositato presso il Ministero dell'Economia Nazionale.
Il marchio, che negli anni è diventato il simbolo dell'azienda, ha origini importanti: l'autore è Leopoldo Metlicovitz, nato a Trieste nel 1868.
Visita molto interessante, in un luogo molto affascinanate, una delle ultime aziende ancora italiane rimaste.
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